Drinn driinnn!!! E' arrivata... Carta Frolla!!
E' permesso??Da oggi ci sono anche io!Tiziana, in un attimo di pura follia, mi ha chiesto..."vuoi entrare nel nostro DT di Storie di Timbri Carta e..?"E io con l'entusiasmo di un tuffatore di fronte a una piscina piena di Nutella... mi sono lanciata!
Questo post inizia così.
Una nuova opportunità di condivisione mi porta in un gruppo che amo e seguo da tantissimo tempo.
Entrare in un
DT significa dedicare tempo a chi a quel blog\gruppo ha dato e da oggi la propria porzione di tempo libero, una fettina della propria creatività, condividere con pazienza e moderare con attenzione.
Perchè se non metti attenzione nelle cose... fai solo pasticci.
I MIEI PASTICCI.
Si perché qua non si fa un passo avanti che sia UNO.
Insomma, da tempo immemore pensavo che forse fosse il caso di fare qualche esperienza nuova... e siccome ho la capacità di cogliere l'attimo degna di quella che per ultima scende dai monti una volta l'anno, ho deciso che fosse ora e tempo di acquistare un EMBOSSER.
Uao direte voi...
ammazza che oggetto innovativo....
Beh io non ce l'avevo.
Ne ho fatto a meno con la spensieratezza di colei che mette i calzettoni fino a 30 anni.
A dire il vero ho pensato tante volte che forse imparare a embossare un timbro sarebbe stato carino.. anche perchè quando tutte giocavano con le polverine colorate ... io ero quella che metteva i glitter (che non son la stessa cosa) sul vinavil.
Insomma ho tenuto duro finchè ho potuto.
Poi sono andata in fiera.
Sono andata dal FIDO BERNASCONI che giulivo come sempre mi allungato la scatolina gialla, mi ha pure fatto lo sconto.
Poi con fare esperto mi sono fatta guidare da Francesca nell'acquisto delle polverine...
Una oro e una trasparente.
Il minimo sindacabile per dire
"ce l'ho".
E quindi arrivo a casa trionfante certa che dal giorno dopo
le mie timbrate da piatte e smorte sarebbero diventate vellutate e bellissime.
Mi attrezzo di una scatolina per le polveri, il timbro e il
sifone, io lo chiamo così.
Andiamo sul semplice… AUGURI,
timbra metti il foglio nella scatola versa la polvere e IMPANA.
IO CHE SONO LA DEA DEL FRITTO IMPANATO
…vuoi che non mi
riesca???
Sposto la carta con la timbrata bella dorata. Attacco il
sifone e sparo l’aria.
Oh.. non succede nulla.
Ma cosa deve succedere.
“si devono fondere le polveri”
Uhm.
Quanto devo aspettare? Mi si piega il foglio.
Passo un dito… e l’oro viene via.
Niente risultato.
Ok… riproviamo…
Timbro polvere sifone….. fsfsfsfsfsfsssssss aria calda…. Ma niente.
Andiamo per la terza volta. Solo che la polvere nella
scatolina si è pressochè diffusa ovunque e non riesco a ricondurla al centro.
Ma come .. si appiccica ovunque, si spalma, svolazza, non si
recupera!!!
Provo con le mani…
ORRORE è tutto sulle dita!!!
Colta da improvvisa fumana e seguente rabbia mollo tutto, mi
lavo le mani e procedo con una crostata che dovevo mettere in forno.
Mentre impasto con vigore agonistico tanto sono imbufalita
mi accorgo che dal grembiule da cucina oltre alla farina brilla qualcosa.
La polvere dorata è andata ovunque attorno a me: come la
figlia di Re Mida avevo dorato faccia capelli vestiti… e pasta frolla.
A 2 settimane di distanza …. Nessun timbro è stato
embossato.
Il sifone viene al momento utilizzato per asciugare lo
smalto.
Prometto che riprovo … verso Natale.
Per punizione finisco questo album dei ricordi con della crepla dorata, che alla fine fa la sua sana e pulita figura.
Affogo la delusione con questa bellissima carta effetto legno che ho comprato in fiera... anche qui arrivo per ultima... l'hanno già comprata e apprezzata in tante.
Felice di avervi avute fin qui se mi avete letto, vi aspetto sul gruppo di Storie di Timbri e sul blog!
Solo per voi... hugs&kisses